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Le parrocchie sul web

ROMA, venerdì, 5 novembre 2010 (ZENIT.org).- Un corso sui temi della comunicazione multimediale per operatori parrocchiali può essere una iniziativa tra le tante, ma se a proporlo è la diocesi più grande d’Europa, quella di Milano - 1107 parrocchie per più di 5 milioni di abitanti -, diventa un segnale per una tendenza già in atto da tempo: il numero sempre crescente di parrocchie italiane che affidano la propria comunicazione a un sito internet.

Secondo un'indagine diffusa dall'associazione Webcattolici, il 16% delle 26.000 parrocchie italiane è dotata di un web parrocchiale. Nella diocesi di Milano, sottolinea l’Ufficio comunicazioni sociali, “il dato percentuale è quasi il doppio: 27%, pari a 275 su 1107, di cui il 52% aggiornato settimanalmente, con avvisi e news della comunità”. A questo dato “vanno sommati i 190 siti degli oratori ambrosiani, per un totale di 465 siti su 1107 parrocchie, arrivando al 42%, quasi il triplo rispetto alla media nazionale”.

“La curva – avvertono dall’Ufficio comunicazioni sociali - è nella fase della ‘salita vertiginosa’ con un aumento complessivo del 54% considerato che nella diocesi di Milano, nel 2002, ad avere un sito erano solo 127 parrocchie e parecchi erano fermi al 2000”.

Da una sempre maggiore richiesta di formazione nasce il corso per gli operatori parrocchiali della comunicazione “Parlare a tutti, incontrare ciascuno. Per una parrocchia multimediale” che inizia sabato 6 novembre presso l’Università cattolica del Sacro Cuore (Largo Gemelli, 1) per iniziativa dell’arcidiocesi di Milano in collaborazione con il Centro Ambrosiano, l’Università Cattolica e l’Istituto Toniolo.

L’obiettivo è quello di “presentare i nuovi scenari della comunicazione multimediale e multicanale e di descrivere come le parrocchie possono comunicare sul territorio”, con un’accentuazione particolare: “la sfida del corso nasce nel quarto centenario della canonizzazione di san Carlo Borromeo, instancabile riformatore che ha fondato la sua azione pastorale sulla relazione col territorio. Oggi diremmo che san Carlo ha generato link e ha tessuto una rete che ancora tocchiamo con mano”.

La diocesi ambrosiana ha effettuato un proprio censimento sui siti presenti nelle parrocchie. Da questo è emersa “una distinzione tra i siti ‘informativi’ che sono i più numerosi e i siti ‘comunitari’, che mettono in rete le singole comunità” con, decisamente più rari, “siti che tentano l'interazione e il dialogo con i navigatori, muovendo i primi passi in direzione del Web 2.0, ad esempio con forum e blog”.

In generale “nelle esperienze on line delle parrocchie ambrosiane sembra prevalere ancora una comunicazione di tipo top-down. La maggior parte dei web ambrosiani ricalca il modello della bacheca parrocchiale”.

I contenuti spesso “sono buoni, ma la grafica e l'impostazione vanificano gli sforzi nel 63% dei casi. L'errore più comune è quello di aggiornare il sito a ‘macchia di leopardo’”.

Quello dell’aggiornamento è un problema notevole: “Il 24% dei siti – risulta dalla ricerca - non viene aggiornato. Dei rimanenti, 145 vengono implementati, anche se non tutte le sezioni; 65 un paio di volte al mese, 11 annualmente”.

Si tratta “di un dato relativamente buono se si tiene conto che nella maggioranza dei casi la redazione è costituita da uno o più volontari. Ma non per questo accettabile.

Occorre organizzare un webteam in grado di portare avanti con serietà l'impegno preso”. Infatti “chi ha un po' di dimestichezza con internet sa bene che un sito che non viene aggiornato con puntualità è destinato a morire. Resta quindi aperto il problema di come conciliare un'operazione così delicata come quella dell'inserimento delle notizie con le risorse umane ed economiche a disposizione, spesso, purtroppo, limitate”.

Complessivamente si osserva che “nell'85% dei casi, i web ambrosiani tengono lo sguardo fisso sulla vita della comunità. Solo per il 13% l'orizzonte si allarga alla cronaca cittadina, diocesana o al mondo e questo riguarda prevalentemente la Zona di Milano”. Un certo numero di siti riporta i rulli delle notizie di alcune agenzie “che aiutano a fare opinione e ad aprire quindi il dibattito” ed altri “riprendono, reimpaginandole, le news dal Portale diocesano”. Tuttavia “questo tentativo di dialogo ‘aperto’ sembra essere ancora poco sviluppato”.

Non mancano esperienze interessanti: “nella parrocchia Sant’Ambrogio di Vanzaghello, vicino all’aeroporto di Malpensa, ogni domenica si può seguire su parrocchiavanzaghello.it la web tv che trasmette in diretta la messa”. Si può persino “accendere una candela virtuale e inviare messaggi con le proprie preghiere”. Nella parrocchia Spirito Santo di Corsico, periferia sud di Milano, invece “trasmettono sulla web tv anche i sacramenti. E così, in questa zona di forte immigrazione dal Sud, la parrocchia permette ai parenti rimasti nel meridione di seguire, su www.spiritosanto.cc il battesimo del nuovo arrivato”.

Le famiglie della parrocchia di San Pier Giuliano Eymard a Milano, quartiere Baggio, condividono tutto sul loro blog: famigliainrete.myblog.it. I giovani del decanato di Lecco che hanno anche un sito ufficiale (www.decanatodilecco.it) “si contattano su Facebook per organizzare l’Happy Hour dedicato alla Giornata mondiale della Gioventù” mentre “su Youtube, sulle note del tormentone estivo Waka Waka, raccontano la loro esperienza sul Cammino di Santiago”. A Milano, ancora “zona Chinatown, don Mario Longo della parrocchia Trinità usa il sito www.trinita.tv per trasmettere la Messa in cinese”.

Va ricordato, infine, “il lavoro quotidiano del sito ufficiale della diocesi www.chiesadimilano.it che offre, tra gli altri servizi, gli orari delle Messe festive delle 1107 parrocchie della Diocesi e ogni giorno l'audio del Vangelo del giorno e di un commento, per cominciare la giornata pregando con il web”.

Il corso per gli operatori parrocchiali per la comunicazione proseguirà nei giorni 13, 20 e 27 novembre e sarà chiuso dall’arcivescovo di Milano, card. Dionigi Tettamanzi.

Chiara Santomiero

La Bibbia on-line

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