Venerdì, Gennaio 03, 2025
Il Papa: eliminare Dio dall'educazione spezza il circolo del sapere
Riceve i partecipanti alla Plenaria del dicastero per l'Educazione Cattolica
CITTA' DEL VATICANO, lunedì, 7 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Ricevendo questo lunedì mattina in udienza i partecipanti alla Plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi), il Papa ha sottolineato l'importanza della presenza di Dio nel contesto del sapere. “Il beato John Henry Newman parlava di 'circolo del sapere', circle of knowledge, per indicare che esiste un’interdipendenza tra le varie branche del sapere”, ha spiegato citando il Cardinale inglese che ha beatificato durante il suo viaggio nel Regno Unito nel settembre scorso. “Ma Dio e Lui solo ha rapporto con la totalità del reale”, ha aggiunto; “di conseguenza eliminare Dio significa spezzare il circolo del sapere”.
Per Benedetto XVI, l'educazione e la formazione “costituiscono oggi una delle sfide più urgenti che la Chiesa e le sue istituzioni sono chiamate ad affrontare”. “L'opera educativa sembra diventata sempre più ardua perché, in una cultura che troppo spesso fa del relativismo il proprio credo, viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, instillando così il dubbio sui valori di base dell'esistenza personale e comunitaria”, ha riconosciuto.
Per questo, “è importante il servizio che svolgono nel mondo le numerose istituzioni formative che si ispirano alla visione cristiana dell'uomo e della realtà”. “Educare è un atto d'amore, esercizio della 'carità intellettuale', che richiede responsabilità, dedizione, coerenza di vita”.
In questa prospettiva, ha affermato, “le Università cattoliche, con la loro identità ben precisa e la loro apertura alla 'totalità' dell’essere umano, possono svolgere un’opera preziosa per promuovere l’unità del sapere, orientando studenti ed insegnanti alla Luce del mondo, la 'luce vera che illumina ogni uomo' (Gv 1,9)”.
Il Papa ha dunque esortato ad avere “il coraggio di annunciare il valore 'largo' dell'educazione, per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare senso alla propria vita”, e “una fedeltà coraggiosa ed innovativa, che sappia coniugare chiara coscienza della propria identità e apertura all’alterità, per le esigenze del vivere insieme nelle società multiculturali”.
In tale contesto, l’insegnamento della religione cattolica “contribuisce largamente non solo allo sviluppo integrale dello studente, ma anche alla conoscenza dell’altro, alla comprensione e al rispetto reciproco” (...)
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